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Come si calcola il consumo di acqua in condominio?

Come si calcola il consumo di acqua in condominio?

  • 17 Nov 2022

Come si calcola il consumo di acqua in condominio?

Ripartizione delle spese acqua in condominio: per millesimi, per numero di residenti o in base al contatore?

Come si calcola il consumo di acqua in condominio? Non tutti i condomini hanno le stesse regole riguardo alla divisione delle bollette dell’acqua. In alcuni, si procede alla ripartizione secondo millesimi di proprietà; in altri, invece, rileva il numero di residenti nell’appartamento; in altri ancora, sono presenti i contatori per ogni appartamento.

La questione si potrebbe poi ulteriormente complicare nel momento in cui, pur avendo il condomino adottato il criterio per millesimi o per teste, uno dei condomini installi un proprio contatore e pretenda di pagare per quanto consuma effettivamente.

Qual è allora il criterio corretto che l’amministratore deve seguire? Come si calcola il consumo di acqua in condominio?

Quanti modi per dividere l’acqua in condominio

Come abbiamo anticipato in apertura, esistono tre modi diversi per dividere la bolletta dell’acqua in condomino:

  • per millesimi, ossia sulla base del valore dell’appartamento;
  • per teste: tanto più persone vivono nell’unità immobiliare, tanto più sarà elevata la relativa quota;
  • per consumi rilevati dai contatori.

Ripartizione acqua condominiale per millesimi

In questo caso, l’amministratore divide la bolletta in base ai millesimi assegnati ad ogni appartamento nell’apposita tabella allegata al regolamento di condominio.

Come avremo modo di vedere, questo criterio è quello generalmente previsto dalla legge e da preferire rispetto a quello “per teste”. Tuttavia, laddove vi siano i contatori, bisognerà affidarsi a questi ultimi.

Ripartizione acqua condominiale per teste

In tal caso, tante più persone vivono nell’unità immobiliare, tanto più sarà elevata la relativa quota. Questo criterio, in deroga a quanto previsto dal Codice civile (che, come detto sopra, impone il criterio dei millesimi), può essere adottato solo se c’è l’unanimità. Peraltro, esso imporrebbe all’amministratore dei poteri di vigilanza sui rapporti tra condòmino ed eventuali ospiti che travalicano invece dalle sue competenze.

Ripartizione acqua condominiale secondo contatori

Il criterio dei contatori è quello da preferire in assoluto perché favorisce il risparmio dell’acqua, imponendo a ciascuno un pagamento in base all’effettivo consumo. Ma esso può essere adottato solo se tutti gli appartamenti dispongono di un loro contatore.

Qual è l’esatto metodo per dividere l’acqua in condominio?

Da tempo, la giurisprudenza, anche della Cassazione, ritiene che il criterio corretto per la ripartizione delle spese dell’acqua in condominio sia quello basato sull’effettivo consumo per unità immobiliare stabilito da contatori. Ciò nonostante, non esiste una legge che imponga al condominio o ai singoli condòmini di dotarsi di contatori. Pertanto, se questi sono assenti, il criterio che deve prevalere è quello per millesimi di proprietà.

Ci sono tuttavia molte condizioni particolari da tenere in conto, che variano di caso in caso. Pertanto, se avete dubbi su come viene ripartita la spesa dell’acqua nella vostra abitazione contattate direttamente il vostro amministratore per chiarire di quale casistica si tratta.

©Laleggeugualepertutti.it

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